L’ Orlando Furioso a Palazzo Diamanti Ferrara
“Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi?..
quando si accingeva a raccontare una battaglia, un duello di cavalieri o il compimento di un prodigioso incantesimo? Quali libri e quali opere d’arte furono le muse del suo immaginario?
Dall’universo delle battaglie all’evocazione di un’elegante vita cortese, dalla fascinazione per i viaggi alle immagini di condottieri reali e leggendari, oltre ottanta opere…”
Tutto questo rievocando il fantastico mondo cavalleresco di Orlando a Palazzo Diamanti a Ferrara , un’opportunita unica che ho voluto condividere con alcuni clienti . Nell’ammirare le preziose opere , si intrecciamo considerazioni : “Un poema che si rifiuta di cominciare e si rifiuta di finire. Si rifiuta di cominciare perché si presenta come la continuazione di un altro poema, l’Orlando Innamorato di Matteo Maria Boiardo, lasciato incompiuto alla morte dell’autore. E si rifiuta di finire perché Ariosto non smette mai di lavorarci.” – I. Calvino, La struttura dell’”Orlando” in “Perché leggere i classici”-.
Si intreccia la storia con considerazione sempre attuali :
“E’ evasione il mio amore per l’Ariosto? No, egli ci insegna come l’intelligenza viva anche, e soprattutto, di fantasia, d’ironia, d’accuratezza formale, come nessuna di queste doti sia fine a se stessa ma come esse possano entrare a far parte d’una concezione del mondo, possano servire a meglio valutare virtù e vizi umani. Tutte lezioni attuali, necessarie oggi, nell’epoca dei cervelli elettronici e dei voli spaziali. E’ un’energia volta verso l’avvenire …” (I. Calvino, “Tre correnti del romanzo italiano d’oggi”)
Virtù e vizi umani…….



